lunedì 3 maggio 2010



È stato tutto così veloce. Un giorno e mezzo per compilare il form, trovare quelle tre maledette e fortunate parole, passione, crescita, …, inviare rapidamente, quasi in ritardo la mail, ricevere una telefonata già inaspettata che ti ha regalato quel sorriso infinito. Infine vai in Senegal, Fede, l’Africa che tanto desideravi l’hai trovata in un bando di volontariato per qualche settimana estiva in quei luglio e agosto torridi che sono insopportabili anche qui.
Sono molto contenta per te, benché disprezzi il volontariato come ben sai, ma quello che in realtà mi sto chiedendo è perché paradossalmente non ho trovato lacrime per piangere quando me lo hai detto mentre molte hanno rigato il mio volto nel venire a conoscenza del fatto che hanno preso la Fra in Erasmus alla Sorbona.
E ci saluteremo per un bel po’… Io sinceramente non me la immagino questa casa senza di te, non me la immagino senza i tuoi infiniti brodini, senza i chili di insalata, senza Jaco, senza le tue truzzate, senza festoni ben organizzati, senza cicchetta insieme, senza the, ovvero senza te. Suonerà sempre irrimediabilmente vuota malgrado tutte le note del mio strumento, malgrado feste, urla, canti, pianti e risate, malgrado chissà chi diamine mi ritroverò nella stanza accanto, chissà con chi cavolo parlerò di tutto e di niente perché non capirà niente, o perché capirà tutto e gli sembrerà niente, chissà chi mi andrà a prendere le medicine quando starò male, chi mi porterà a casa il gelato per cercare di regalarmi un sorriso, chi non perderà mai il coraggio e la disperazione di credere in me, e tenterà ogni volta di infondermi la forza di andare avanti, chi mi tirerà una sberla quando ce ne sarà il bisogno, chissà chi mi vorrà bene…
Chissà…

Nessun commento:

Posta un commento