lunedì 10 maggio 2010

Avventure di un bel sabato sera


Sarebbe potuto essere un sabato qualunque in queste sconfinanti lande goriziane. Ma non è stato così. Prima una cenetta a tre (donne), il solito esperimento, poi allo Zenzero, un Mojito e un quattro prosecchi per raggiungere quello stato di allegria fatale: ho ritrovato allora la voglia di parlare anche per dire cose non pseudo-intellettualoidi, e ridere per ogni cosa, al vedere Sanela distesa causa mal di testa su un divanetto sotto la pioggia. E il piacere nell’insegnare a fumare alla Fra, legare con tre Goriziani quasi trentenni e dopo una mezzora di conversazioni insussistenti, ritrovarsi in macchina con loro dirette allo Square, davanti a noi soltanto una notte di ballo scatenato. E chissà cos’altro… Ironia della sorte: beccare in loco anche Nicola, Luca e Alfredo.
Tre donne, tre uomini conosciuti un’ora prima (ovvero perfetti sconosciuti), e altri tre incontrati solo per serate unicamente alcoliche. Tre donne e sei uomini si ritrovarono così, ci ritrovammo così a ballare tutta una notte, fino alle 4.30 alla chiusura del locale, a ballare per dimenticare, in quei corpi che ritmicamente si univano e separavano, e si conoscevano, a ballare per imparare, ballare e promettersi che sarà ancora tutto così. Tre ragazze ventenni innamorate dei loro sogni e di nient’altro, orgogliose di chiamarsi donne, egoiste nel pestare malauguratamente piedi altrui; tre uomini in cerca esclusivamente di una sana scopata per coronare un sabato sera; tre meridionali ormai stanchi della solita Gorizia e della squallida Nova Gorica, ma sorridenti nel condividere un cubo o una pista da ballo.
Bella gente. Non ci rivedremo più. Non per serate tanto divertenti. È giusto così probabilmente, è il fascino della prima volta, prossimamente non ci sarebbe più nulla da scoprire nel fondere i nostri corpi in quei volumi assordanti.
Ma Nicola sì, lo rivedrò. Talentuoso ballerino tutto sommato.

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