martedì 6 aprile 2010

Un anno dopo…




Un’altra festa, questa volta da me, ma senza proseguimento in castello.
Sono sempre io fondamentalmente, con le solite insofferenze e, in qualche istante, un po’ più voglia di cercare.
Con un blog. “Il sogno in una lacrima”. Non c’ho ancora voluto cambiare nome perché mi rispecchia troppo questa condizione.
Appena tornata a casa, purtroppo. Qui c’è sempre qualcosa che non va, qualcosa in più che non va rispetto a Gorizia e Trieste. E probabilmente il peggio è proprio costringersi ad ascoltare James Blunt, e spiare malinconicamente le gocce che cadono sulla terrazza. Anche un anno fa pioveva, e Jim mi sussurrava che “chi odia la pioggia non capisce che essa consente di andare in giro a testa alta pur avendo il volto rigato di lacrime”…

Domande Erasmus a manetta, passaporti da richiedere, una piantina da bagnare, a breve Torino… E tu te ne vai, Fede: si sa che ti prenderanno per l’America, ancora tre mesi di convivenza e poi metterai le ali e scomparirai dalla mia vita per sei mesi (o per sempre..?), già oggi mi è scesa qualche lacrima a pensarci. Non dipendo da te, ma forse una parte della mia felicità sì, un anno dopo, è quel che si dice amicizia...

Eh già, un anno dopo è sentirsi un po’ più vecchi e un po’ più soli, è fare qualche sorriso in più, bere forse un po’ meno… Un anno dopo non è più rimpiangere il passato o lamentarsi del presente: è piangere il futuro.

Nessun commento:

Posta un commento