mercoledì 18 novembre 2009

grigio


Per chi come me ogni tanto se ne sta solo soletto in una triste cucina di un appartamento universitario a digitare le parole della sua anima su un anonimo foglio bianco…

Per chi come me ogni tanto crede di aver capito qualcosa della vita, ma è solo una parvenza momentanea e fugace…

Per chi come me ogni tanto vorrebbe fuggire via, lontano da tutti, innanzitutto da se stesso…

Per chi come me ogni tanto invece vorrebbe rimanere lì per sempre…

Per chi come me non ha ancora capito chi è e cosa vuole…

Per chi come me ha pensieri più grandi di lui ma ama le piccole cose, quelle banali, che si trovano in qualsiasi vita…

Per chi come me qualche volta basta un bicchiere per donare un sorriso non meno vero di quello di questa ipocrita società che ancora riesce a scrutarci dall’alto al basso… un sorriso forse solo un po’ più disperato…

Per chi come me vivere con una Trentina significa nutrirsi di mele Melinda e avere sempre un pacchetto di spätzle in frigo…

Per chi come me certe volte si innamora delle persone, cose, canzoni più stupide…

Per chi come me poi sta ore ad ascoltarle senza capire bene il perché…

Per chi come me vorrebbe riuscire a fare tutto quanto…

Per chi come me poi si convince che non c’è nulla di più vero del posacenere pieno a fine serata e della sempre assente voglia di sistemare la casa, ed ama in qualche modo la pila di piatti da lavare…

Per chi come me un cucchiaino di zucchero in più ci sta sempre…

Per chi come me chissenefrega del possibile diabete conseguente…

Per chi come me forse è il momento di comprare un muta di corde nuove… ma non ci sono mai i soldi per prenderla…

Per chi come me non smetterà mai di sorridere alle persone cui vuole bene…

Per chi come me aspetta i treni in ritardo…

Per chi come me fa incontri strani tra un vagone e l’altro…

Per chi come me probabilmente non ha amici, ma si convince di avercene per sentirsi un po’ meno fallito…

Per chi come me è meglio accendersi un’altra sigaretta su queste commoventi parole di Claudio Lolli, un genio incompreso… uno dei tanti…

Per chi come me adora l’orologio costantemente in ritardo di 5 minuti perché non c’è il tempo per cambiargli le pile…

Per chi come me quel quadro appeso storto fa proprio casa mia…

Per chi come me una sigaretta rotta sono cinque buoni minuti buttati nel cesso…

Per chi come me sbaglia sempre a fidarsi dei propri sentimenti ma continua a farlo perché non c’è nulla di più bello della rabbia, del voler bene, della malinconia…

Per chi come me vuole credere in grandi ideali che neanche conosce…

Per chi come me e un noto personaggio di Svevo è sempre U.S., ma non ci crede mai fino in fondo perché in realtà non lo vuole…

Per chi come me e un noto personaggio di Svevo le sue riflessioni hanno senso solo quando il mondo è malato…

Per chi come me vorrebbe un Mac, ma ha a disposizione solo un Windows…

Per chi come me e mezze persone vere domattina presto sarà svegliato fastidiosamente da una sveglia indisponente…

Per chi come me non ha comunque voglia di andare a dormire…

Per chi come me maledetta quella volta che c’è stato qualcosa tra noi… e anche benedetta…

Per chi come me una tantum ci sta il “libro/giornale per andare al cesso”…

Per chi come me vive di citazioni altrui perché in realtà non ha nulla da dire…

Per chi come me stasera c’è da portare fuori la plastica…

Per chi come me è nella grigia media…

Per chi come me ha qualche deja-vu…

Per chi come me dopo una Bogart fa sogni strani…

Per chi come me forse c’è da fare una lavatrice…

Per chi come me è il momento di cambiare canzone… giusto per non fossilizzarsi…

Per chi come me Mike Oldfield è un grande…

Per chi come me pensa assai poco alle persone che più gli vogliono bene…

Per chi come me si domanda per quanto durerà questo tempo irlandese a Gorizia…

Per chi come me non vuole mai smettere di sognare…

Mai.

sabato 7 novembre 2009

ombre


Il re deve morire per diventare re..: è quel che si dice: il re è morto, viva il re…
Il vecchio pescatore aveva mensilmente il ciclo causa insanabile ferita di guerra all’inguine…
La spada è simbolo maschile, anche nel Signore degli Anelli ha un valore simbolico..: Frodo, l’Hobbit, ha la piccola Pungolo…

Il vero alcolizzato non si dà ogni sera allo champagne, alla bottiglia pregiata, al Carlos Primero nei bicchieri scintillanti..: tutto ciò è piuttosto proprio di riccastri viziati, che non sanno neanche per scherzo cosa significhi bere per disperazione, per dimenticare e dimenticarsi…
Il vero alcolizzato tira avanti a birre, e ama e odia la bottiglia da quattro soldi che ogni sera trova in un qualche posto diverso della triste (perché vera) stanza in cui vive… Di sicuro non è servito da un somelié elegante, in calici di cristallo..: lui attacca le sue labbra rovinate al collo della bottiglia che tanto adora e a cui dedica l’intera nottata… Si trascina per la casa alla ricerca di un posto in cui sentirsi a proprio agio, sprofonda nel divano che vanamente tenta di non sporcare della cenere di una sigaretta che si dice ogni volta l’ultima… Barcolla contro ogni muro e stipite, e l’unica cosa che si ricorderà l’indomani è dove si trova il bagno…

Avete mai amato così tanto da condannare voi stessi all’inferno, per l’eternità..?

Siamo ombre, e le ombre non gettano altre ombre…

Pensieri che scorrono veloci nella mente e si accavallano ad altri, forse più seri o forse no…
Un’infinità di giorni randagi…

giovedì 5 novembre 2009

giorni randagi


E si riprecipita nella stessa assurda vita…
Dopo più di un anno tutto è uguale a prima… La gente strana che gira come di soppiatto in questa città piovosa, le gocce d’acqua si scagliano con il peso della violenza contro gli ombrelli di persone indaffarate... Io sono single, e mi lascio alle spalle un’esperienza che mi ha fatto star male e che ora non è gli esami di maturità… Il SID è quello di sempre, in cui insegnano docenti molto preparati e persone che hanno sbagliato mestiere, in cui tutti cagano tutti e nessuno caga nessuno, certe volte ti chiedi cosa vogliano e l’unica risposta è che non è te che vogliono… A Trieste si ricomincia la vita da “poco apprezzata” come un tempo, e ci si sente a proprio agio nella musica ma non con le persone… Io oramai mi sono costruita una corazza quasi dura ed insensibile che più o meno mi impedisce di vedere quello che mi fa male… Solite seratine-ritrovo all’Audace, e in un pub arredato di legno scuro e panche retrò, davanti a due birre da mezzo vuote e una tazzina di caffè dal magico fondo, una sigaretta fra le labbra, mi sento vecchia a discorrere nostalgicamente del passato con persone che non incontro da tempo… Sono tornata strapresa per Scara, come amico chiaramente, e mi pare di starci insieme più bene che mai… Tornata ad avere voglia di tanta musica che spacca e mi risvegli dal (o nel?) torpore della vita…
Dopo più di un anno tutto è uguale a prima… Mi chiedo se ho vissuto, se sono cresciuta, se è cambiato qualcosa in me, se sono anche solo un po’ più consapevole… Ma forse no… Ho dormito e fatto un sogno che talora acquisiva i tratti dell’incubo… Wake me up when September ends… Non è stato nulla… E siamo qui, ancora vivi, Di nuovo qui, da tempo immemorabile, Qui non si impara niente, sempre gli stessi errori, Inevitabilmente, gli stessi orrori… Qualche canzone diversa, magari un po’ più smielata e romantica, Battisti uno per tutti…
Dopo più di un anno tutto è uguale a prima… Che sia servito a qualcosa vivere? Non riesco ancora a capire se mi sia piaciuto… Ma forse sì…