lunedì 7 settembre 2009

Com'è dimenticare l'anima in un accordo...


Caro Friedrich,

Quanto tempo passato ad ascoltare le tue note, le tue bravure, le tue lacrime tristi che escono da un gran-coda... a sognare le tue mille agili dita destreggiarsi tra il bianco e il nero dello strumento del tuo cuore... a sfiorare con le mie incallite dita di violinista quella tastiera - mezzo di sfogo e poetare dell'anima...

Ma cosa sarà dell'arte in una società che sempre più mette l'utile in cima al podio assiologico? Probabilmente non sarà, perché arte non è prostituzione, se non nel senso alto del termine... mostrare la propria parte più intima al modico prezzo di un applauso o di un pomodoro...
E' assurdo, infatti, come qualcuno riesca ancora a chiederti di suonare nuda davanti a lui, per dargli ispirazione... Quando si suona si è sempre nudi (per questo talora si ha un po' di paura ad esibirsi...), e se ti sanno ascoltare, potranno vedere la tua anima...

Nessuno scriverà più i propri sogni su di un pentagramma, né li farà vibrare nell'aria... perché una società del genere, oltre che il Bello, vieta di sognare...

Che ci vuoi fare?
Un tuo notturno, insonne quanto me, è la migliore ed unica risposta.

Tua tris-nipote

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